Magistrato italiano. Iniziata la carriera nella magistratura come pretore di
Lentini, fu poi sostituto procuratore a Trapani; in seguito fu trasferito alla
procura di Palermo, dove divenne collaboratore del giudice Rocco Chinnici.
Nemico giurato della mafia, organizzò a Palermo, a metà degli anni
Ottanta, il cosiddetto "pool antimafia". Nel 1989 propose la creazione di una
Superprocura per i reati di mafia ma, duramente osteggiato da una parte della
magistratura, accettò di assumere la direzione della sezione Affari
penali del ministero di Grazia e Giustizia a Roma. Perse la vita in un attentato
dinamitardo nel quale perirono anche la moglie e alcuni agenti di polizia
(Palermo 1939 - Capaci, Palermo 1992).